“Vai Marcolinooo”. Un bambino si sgola dalla tribuna alla prima tripla di Spissu durante il riscaldamento. Il suo viso è già colmo di gioia e siamo ancora a 2 minuti dalla palla a due.
Accompagnato dai genitori, la sua voce si strozza e si risiede intimidito, come se si aspettasse un rimprovero. Il babbo lo redarguisce, la mamma lo incita con un poderoso “give me five”. Ruoli che si invertono, passione che si tramanda. Ci piace.
Che non si sarebbe trattato di una partita qualunque già si sapeva. La partita dell’anno, atmosfera eccitante, tifosi caldissimi e rispettosi. Scroscio di applausi infatti durante la presentazione delle squadre per il giocatore più atteso, l’avversario più temuto, l’osservato speciale in casa Dinamo. Non è la prima volta che il tifo sassarese riconosce il valore dell’avversario e ne riserva una calorosa accoglienza.
Un palazzetto delle grandi occasioni per una dinamo non più al ballo delle debuttanti. Sold out da giorni con centinaia di tifosi in fila dal mercoledì mattina per acciuffare il biglietto. L’impressione, come già in tante occasioni osservato, è che il Palaserradimigni avrebbe senza dubbio potuto raggiungere i 20.000 spettatori. Il ritmo di Forza Paris intonato della fanfara “Goito” del 3° reggimento bersaglieri, l’unità più decorata dell’Esercito Italiano ed uno dei cinque reggimenti appartenenti alla gloriosa Brigata “Sassari”, scalda il pubblico emozionato e colmo di orgoglio per la storia della sua città. Pelle d’oca invece per l’interpretazione dell’inno di Mameli da parte di Maria Giovanna Cherchi prima della palla a due.
Numeri e statistiche stanno dalla parte delle “V nere” come se avessero il vantaggio di giocare in casa o iniziassero la partita già sopra di 10 punti. Guardano dall’alto tutte e 17 squadre del campionato. Allenati da un mostro sacro della pallacanestro, Đorđević, guidati in campo dal campione Teodosic. Che la squadra sia trascinata dal suo spaventoso talento è fuori dubbio. Si intuisce però fin da subito che a risolverla saranno i dettagli, l’intensità difensiva, il gioco di squadra e forse, sarà anche il sesto uomo a dettare il ritmo, quello sì, sarà il vantaggio di giocare tra le mura amiche la terza gara consecutiva.
Le “V nere” partiranno favorite dicevamo. Sassari però mostra subito i muscoli, grande dinamismo, energia e grinta, costringendo Bologna all’errore e spingendo sull’acceleratore con attacchi in transizione. Il 10-0 come primo parziale della Dinamo porta Bologna al time out definendo l’impronta della partita. Non l’impatto che si aspettava Đorđević che corre ai ripari inserendo l’atteso e applauditissimo Teodosic. “Dicono sia forte questo ragazzo” così una signora con la sciarpa bianco blu al collo accompagna l’ingresso del serbo. Milos dà la scossa alla Virtus che prova a rimettersi in carreggiata. Due sue triple consecutive assieme alla precedente tripla di Markovic portano al 14-10. L’idea però è che il parziale subìto da Bologna e l’immediato ingresso del serbo inneschino il principio del “entro e risolvo la situazione”. Una filosofia che tampona parzialmente l’emorragia togliendo entusiasmo alla Dinamo ma che alla lunga lascerà qualche rimpianto a coach Đorđević. Tripla di Gaines per il -2 e subito minuto di sospensione per Sassari. Il time out di POZ sembra motivazionale, per la serie: è un mostro, lo sappiamo, troviamo le contromisure. Gianmarco non poteva trovare risposta migliore da parte dei suoi. Nuovo miniparziale per il +7 prima del layup di Teodosic a fine del primo quarto che vale il -5. Qualcuno dalle tribune ironizza sulla presenza dei Bersaglieri:” aiutateci a bloccare Teodosic”. La sua velocità nel rilascio del tiro è spaventosa così come la sua precisione. Bombardiere.
Secondo quarto da perfetto equilibrio (21-21) con la Virtus che si compatta e Gentile che dai 6,75 e con grande intensità difensiva prova a metterci una pezza. Ottimo impatto nella partita di McLean per presenza nel pitturato e precisione al tiro (2/2 da 3 punti). 43-38 all’intervallo.
Terzo quarto: Sassari riprende dallo starting five mentre Bologna riparte con Teodosic, Baldi Rossi, Gamble, Markovic, Weems. La tripla di Baldi Rossi vale la parità. La Dinamo trova però un Evans scatenato nel terzo quarto (9 punti e 5 rimbalzi nel quarto) che assieme alla difesa di Gentile, Spissu ad un ritrovato Mclean e alla tripla di Jerrels portano Sassari sul + 16. Tripla di Weems accorcia ancora sul +13. Ultimo quarto gestito magistralmente da Sassari che non concede il ritorno di Bologna, non perde la testa nei mini break. Lucidità e circolazione di palla rispondono alla maggiore intensità difensiva imposta da Đorđević. Baldi Rossi e Markovic mordono ai fianchi, cercano di alzare il post basso di Bilan che giganteggia sotto canestro. Evans una costante e la schiacciata di Pierre a 2 minuti dalla sirena ha il sapore di game over per Bologna. 91-77 il punteggio finale.
Troppa Sassari per una Virtus Bologna Teodosic dipendente. A riconoscerlo lo stesso coach
Đorđević che sottolinea come la sua Bologna sia scesa in campo “camminando” e con l’idea di affidare a Teodosic il compito di provare a sistemarla. Bologna e Đorđević sono vittime di quel parziale di 10-0 e dell’ingresso immediato di Milos come unica ricetta alla difesa e al gioco di squadra di Sassari.
Ottima invece la continua lettura di Pozzecco. Vede la preda in confusione, in cerca di riorganizzazione e risponde abbassando il quintetto con Gentile, Spissu e Vitali ad azzannare l’avversario. E’ il gioco di squadra che premia Sassari, 5 giocatori in doppia cifra e chi appena sotto, ha fornito il proprio contributo con assist e aggressività. Compattezza, umiltà e spirito di sacrificio alzano il livello del gioco sassarese. La partità dell’anno non ha deluso le attese. Brutto avvicinamento al derby di Bologna per la Virtus, in crescita invece la Dinamo che chiude con un bel regalo di Natale ai propri tifosi.
SASSARI 91: Pierre 18, Evans 17+9 rimb, Bilan 12, McLean 11, Jerrells 10.
VIRTUS 77: Teodosic 22+10 assist, Baldi Rossi 12+10 rimb, Weems 11, Gamble 9.
Carlo Zuddas
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