USAGE RATE e Minutes per Game. Chi segue i miei consigli si sarà accorto che spesso uso riportare lo Usage Rate dei giocatori. Credo sia opportuno a questo punto fare chiarezza sull utilizzo che se ne fa e soprattutto sul suo significato, attenzione infatti a non confonderlo con il Minutes per Game, questa infatti quantifica semplicemente i minuti che un giocatore resta in campo nell'arco dei quattro quarti. L'anno scorso abbiamo visto come giocatori molto importanti come Curry e Durant, hanno subito un calo di minuti sul parquet in occasione di partite già decise ben prima degli ultimi minuti, Steve Kerr è un coach a cui piace far riposare i propri big non appena l'avversario lo consente, Curry, che spesso viene fatto sedere in panchina durante il garbage time, ha una media non altissima di 32,1 min/game. Non è della stessa scuola di pensiero coach Thibodeau che spreme il suo pupillo Butler fino all'ultima goccia di sudore, tanto a Minnesota ( 37.1 min/g), quanto a Chicago (addirittura 38.7 nella stagione 2013-14 e 2014-15). Ancora più determinante per dunkest è lo Usage Rate (USG%), ovvero il numero di volte che un'azione d'attacco è conclusa da un giocatore con un suo tiro, dei tiri liberi o degli assist, per gli amanti della matematica questa è la formula: Usage Rate = {[FGA + (FT Att. x 0.44) + (Ast x 0.33) + TO] x 40 x League Pace} divided by (Minutes x Team Pace) Al di la della complessità della formula, quello che conta è che alla fine la percentuale che ne viene fuori è che più alto è questo numero, più il giocatore ha la palla tra le mani ogni possesso, che tradotto significa più statistiche messe a referto e quindi più punti dunkest. La scorsa stagione, non a caso, il giocatore con il più alto USG% è stato Westbrook con un impressionante 40.8%, mentre quest'anno per il momento si è “limitato” ad un 33.5%. Meglio di lui il barba Harden con il 36% ed un sorprendente Embiid con il 34.1%. Tra i top ten della lega troviamo Devin booker (30.4%) mentre meno attivi sono John Wall (28,4%) e Kemba Walker (27.5%). Per spiegare la differenza tra minuti giocate e usage rate possiamo prendere l'esempio del già citato Jimmy Butler che ha il più alto minutaggio tra le guardie ma uno USG% del 24.9%, molto più basso rispetto a tanti altri pari ruolo, questo significa che stare molto in campo non necessariamente corrisponde ad un aumento dei punti segnati. Per concludere e scendere nel pratico, vi consiglio un importante tool in cui lo Usage Rate ci viene in aiuto, è il CourtIQ di Rotogrinders, una pagina web in cui si sceglie una squadra ed i giocatori infortunati, automaticamente poi calcola, in base alle statistiche accumulate nell'arco della stagione, quali giocatori ne beneficeranno maggiormente, ovvero quelli a cui aumenterà lo Usage Rate.
Nella foto trovate un esempio diretto, ho chiesto a CourtIQ come cambia l'USG% nel quintetto di Boston nel caso delle attuali assenze contemporanee di Irving, Smart, Hayward, Theis e Brown, la risposta è: - Tatuum +7.4% USG - Rozier +4.1% USG, risultati che portano ad un altro quesito, questo incremento di USG quanti punti dunkest effettivi porta a ciascun giocatore? Solo l'immenso HAL 69000 potrà darci la risposta esatta, attendiamo trepidamente un suo intervento
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