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Euroleague, un riassunto del mercato delle big

Spagna. Partiamo da questa parte di penisola iberica per parlare di Euroleague.

Spagna, perchè la squadra della sua capitale è detentrice del trofeo.

Spagna, perchè in quella nazione (seppur nell'accezione dei Paesi Baschi), si determinerà il/la successore dei “blancos”. Ma non potrebbe essere il Real stesso a succedere a se stesso e a conquistare la terza Euroleague nel giro di cinque anni?

Si, potrebbe, ovviamente, dato che la solidità della società sembra pronta ad assorbire il colpo della partenza di Doncic verso un luminoso futuro Nba.

A proposito di Nba, preme far notare come l'emorragia classica di talenti dall'Europa agli States, si sia arrestata. Il prossimo anno, potremmo ancora ammirare giocatori importanti calcare i parquet europei, seppur con divise diverse dalle precedenti.

A proposito di movimenti e di casacche, prepariamoci alla nuova stagione con un breve ripasso dei roster della principale competizione europea.


Una breve disgressione. A sentire i più quotati adetti ai lavori, la favorita per la vittoria finale sembrerebbe essere il CSKA. A seguire, Fenerbache e Real Madrid. Più attardate Olympiakos e Panathinaikos. A chi chiede “e il Barcellona?” segue risata ed uno snocciolamento di tutti i restanti team partecipanti come vincitori di un mondo fantasy, comprese le quattro new entry che sono Bayer, Darussafaka, Budnucost e la tormentata Gran Canaria i cui dirgenti stanno vivendo questa gloriosa partecipazione come una sciagura ( ma parleremo di questo paradosso in un altro articolo).


Ma, mi chiedo, cosa avrà mai fatto il Cska per meritarsi questa nomination? Che movimenti di mercato ci saranno mai stati?

Il Cska ha compiuto movimenti sornioni, senza troppi colpi eclatanti, lasciando andare via veterani come Khryapa e Fridzon (entrambi al Kuban). Non ha trattenuto neanche Westermann, Rudo e Kurobkov. I moscoviti, non sono una compagine che si accontenta di fare bene, sono una squadra costruita per vincere e ciò non è successo l'anno passato, perciò hanno pensato di correre ai ripari dando aria nuova alla rosa. In entrata, primo e forse più importante colpo, il rinnovo di Kurbanov. Quindi, a sostituzione dei partenti, degni di nota i contratti con il nostro Hackett, con Ukhov (entrambi nello spot di guardia) e di Peters, un centro niente male che ha nel proprio palmares la riga con scritto Phoenix Suns.

Toccherà quindi a questo gruppo rimediare al deludente quarto posto della passata stagione.

Di deludente, la passata stagione, Il Real Madrid fatica a trovarne motivo, se non la partenza prevedibile della già citata stella. Ma lui, Doncic, è passato e come tale i madrileni non ci perdono troppo tempo. Il presente è un gruppo consolidato che non ha avuto bisogno di grandi stravolgimenti. Arriva Peric, tiratore sloveno dalle indubbie capacità, arriva Deck, un'ala argentina. Lasciati liberi, non più utili alla squadra, Randolph e Randle.

Vedremo se il motto “squadra che vince non si cambia” darà anche quest'anno i suoi risultati. Ultima, tra le straquotate per la vittoria finale, la “nostra” Fenerbache.

Alla loro porta, questa estate, hanno bussato i Celtics. E non puoi non aprire e Wanamaker non poteva che fare “ciao” con la manina e salutare la bella Istanbul.

Assieme a lui, hanno preso l'aereo anche Nunnaly e J. Thompson. Ma i turchi non si lasciano spaventare dalle sirene Nba e sul Bosforo, evidentemente, le sirene sono sempre affascinanti perciò un giocatore come Ennis (pm, Lakers), prende l'aereo che ha portato Wanamaker negli Usa ed approda in Europa, nelle fila dei gialloneri.

Assieme a lui, Lauvergne (dagli Spurs) e Minchiev. Insomma, un gran bella squadra che, speriamo, neanche la paventata crisi economica turca potrà abbattere.

A contendersi l'ingresso nelle final four, due greche, il Panathinaikos e l'Olympiakos.

In attesa di vedere il sempre spettacolare derby, andiamo a capire in che modo si sono mosse questa estate. Il Panathinaikos è in ansia da prestazioni, manca le finali dal 2012 e vuole tornare ad assaporare quei momenti. Strappa ai cugini Papapetrou, convince a tornare dagli States Papagiannis e, soprattutto, arriva un Langford che in Eurolega la spiega a chiunque, potendosi avvalere del fregio di miglior realizzatore nella competizione per ben due volte. Deve rinunciare a James (Milano) e a Singleton (Barcellona). Ma la squadra, nel suo insieme, sembra rinvigorita e con molte possibilità di fare bene nel caso riuscisse ad arrivare a Victoria Gasteiz.

A rendere arduo il loro cammino verso i paesi baschi, ci sarà sicuramente l'Olympiakos. ( nel dubbio, dato che mi conosco, per il derby, ho già messo via i pop corn da scaldare al microonde per godermi la partita). Nel Pireo troveranno ancora casa, come lo scorso anno, Papanikolau e Milutinov, mentre potranno ammirare, tra una partita, un'altra partita e se c'è tempo forse un allenamento, le bellezze di Atene i nuovi acquisti che rispondono al nome di Toupane, Leday, Timma, Vezenko e William Gos. Una gran bella squadra, indubbiamente. Forse non in grado di osare oltre il raggiungimento delle final four...forse...perchè, tra tutti questi movimenti, ci siamo dimenticati del coach. Da quest'anno, a dirigere i greci, ci sarà Blatt, strappato ai neo vincitori dell'Eurocup del Darussafaka. Mio personale parere, l'Olympiakos faticherà ad arrivare tra le quattro elette, ma, dovesse arrivarci, farà trovare duro a chiunque.


Oltre le cinque citate, rimangono le outsiders. E lo sono tutte, outsiders, compresa la Milano (ottimi acquisti, più sostanza che nome) che negli ultimi anni ha...beh...faticato? Anche lei, come l'Efes (forse miglior mercato), come il Khimki di Shved o lo Zalgiris del mago Jasikevicius, chissà se anche quest'anno capace di dare forma all'opera di rinnovamento che ha coinvolto la sua squadra.

In rinnovamento anche il Maccabi, forse, tra le tante, quella che più parte in sordina seppur potrà annoverare tra i suoi ranghi gente come Wilbekin e O'Bryant (147 presenze in Nba). Da non sottovalutare le quattro matricole. Il Bayer ha attinto dalla precedente esperienza del Bamberg ( Radosevic e Modo Lo), oltre a Kaponen ma, soprattutto, da valutare in ottica futura, il tedesco Aimaze.

Il Darusafaka perde Blatt ma continua nella sua opera di solidità e penso, non sarà facile andare a giocare nel loro catino.

Il Budnocnost spezza l'egemonia della Stella Rossa e del Partizan e si riaffaccia alla massima competizione con parsimonia e speranza ( Earl Clark, Craft, Jackson Edwin e Coy Clark in entrata).

Ancora Gran Canaria. Per loro un razionale rafforzamento ed allungamento del roster per cercare di consolidare la loro presenza (Rabaseda, Strawberry, Tillie, Hannah e Nelson in entrata).

Ho lasciato per ultimo il Barcellona. La storica formazione non vive un gran momento. Ma, se riuscirà a mettere in ritmo Kuric ( in arrivo dallo Zenith) e trovare un gioco a lui adatto, potrà dare fastidio a molte squadre, ma non di più.


E il Baskonia? Niente sul Baskonia? No, (quasi) niente...aspettiamo, perchè questa società ha un mercato in continuo fermento e ciò che è oggi, sarà vecchio domani. Ha confermato Shengelia. Ha acquistato Shields ( ex Trento), Sederkerskis e Fall. Ma...le finali si giocheranno a casa loro e, per una società sempre è stata effervescente sul mercato oltrechè sensibile ai grandi nomi, possiamo considerare chiuso il mercato e commentare il roster? Io, preferisco aspettare.

Come aspetto l'inizio di questa Euroleague che quest'anno, mai come gli anni passati, mi da l'impressione di essere competitiva ed equilibrata.



Luca Maestri

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