Avere sedici anni vuol dire avere il tempo tra le mani e il futuro così lontano da poter pensare solo al presente, che esso sia scuola, che esso sia lavoro, è comunque un presente fatto di festa e di ormoni impazziti. Avere sedici anni vuol dire andare al campetto o in palestra e sentirsi MJ e provare a fare quello che a lui riesce ma a noi no, ma è solo un caso, domani ci riproviamo. E si può nascere a Carmagnola oppure a Chicago ma se hai la passione del basket, si vola nei sogni comunque in alto. Certo, la Chicago che noi conosciamo dai film è diversa da molte altre città.
E' la Chicago del disagio, della violenza, dove bisogna impegnarsi per capire se si sparano più tiri da tre nell'underground o proiettili nei ghetti.
E' qui che cresce Keifer Sykes, non a Chicago, ma nei ghetti di Chicago, dove perdere le illusioni è spesso indispensabile per sopravvivere e prima lo capisci, meglio è.
Cresce il ragazzino Sykes, ma non ha bisogno di perdere le illusioni perchè loro sono già diventate Speranze, speranze che passano tra quelle mani che sanno come trattare un pallone da basket. Il talento c'è e si vede, il ragazzo emerge nei campionati e lui ci crede. Va anche a scuola, nel ghetto, dove bisogna crescere in fretta. E si cresce anche con gli ormoni impazziti, nonostante essi ti inducano troppo sovente a dimenticare quali possano essere le conseguenze. Così, avere sedici anni per Keifer, vuol dire apprendere di diventare padre...la scuola...il basket...il ghetto...un figlio...è una storia americana, è una storia di quei film che ci guardiamo nelle sere d'inverno mentre fuori nevica.
Questa però è una storia vera, una storia vera come mille altre negli States ma più vera perchè tocca un ragazzo che possiamo vedere ogni domenica sui campi che affolliamo. Sykes non butta tutto all'aria, non scappa dal figlio, non scappa dal basket.
Non scappa neanche dai cuginetti piccoli che troppo spesso deve guardare. Sykes, continua comunque a palleggiare e a cercare il suo spazio, spazio che gli concede l'Università di Green Bay, con la quale realizza oltre 2000 punti, smazza 500 assist e prende 400 rimbalzi, diventando Play of the Year dell'Horizon League.
Per l' Nba non è abbastanza e non viene selezionato al draft ma Cleveland una possibilità, comunque gliela da e lo firma per la Summer League. Per il ragazzo padre dal ghetto è arrivata la possibilità di farsi notare ma l'unica firma che trova, è su un contratto con gli Austin Spurs o meglio, con San Antonio che lo mette a far esperienza in D-League nella sua società satellite. Keifer ci prova di nuovo, chiude con una media di 13 punti e poco più di 3 assist e rimbalzi a partite. Di nuovo cerca un posto al sole con l'estate e la sua Summer League, questa volta con i Warriors. Ancora non vede braccio portar mano alla penna per una firma prestigiosa nella Lega che, dai campetti del ghetto, erano oniriche fantasie e illusioni per un futuro lontano dalle pallottole. Siamo nell'estate del 2016. Non si può cavalcare il Sogno all'infinito se gli occhi del figlio e della moglie ti guardano volare nel nulla dalla terra. E allora, sai che c'è? Che prima vengono loro, prima viene la famiglia e le sue esigenze, prima vengono i soldi.
“Money Money Money”, c'è bisogno di realtà nel presente di Keifer ed il miglior presente lo offre quella nazione lontana anni luce dal basket sognato, una nazione chiamata Corea ed una squadra che si chiama Anyang. E si vola via. Un anno, un campionato vinto e poi una nuova firma, in Turchia, nella Turchia di serie B ma, in fondo, che importa, i soldi sono soldi.
Ad Ankara, sponda DSI, gioca 32 partite e segna 728 punti, Il sogno Nba è un lontano ricordo, la sua Chicago un passato mai dimenticato che torna ad essere presente con la partecipazione ad un documentario “Chi-Town”, che raccoglie pareri favorevoli e grandi critiche. Intanto, però, il mondo non è così così grande ed un tal Alberani, dall'Italia, pensa che quel giocatore sia uno che vale molto di più di quanto ha finora dimostrato.
Non sarà un braccio dell' Nba quello di Alberani, ma è pur sempre un braccio che allunga la mano per firmare un contratto. Sykes si troverà nella posizione di dar fiato niente meno che a Cole. La nuova avventura ha inizio nelle colline italiane popolate da lupi che la domenica scendono al palazzetto per tifare Avellino. Cole dopo dieci giornate migrerà verso altri lidi e, nel frattempo, Sykes ha giocato una media di 22,8' con 10,7 punti realizzati e 2,9 assist.
Nel frattempo Avellino vive turbolenze note che si ripercuotono sulla squadra che prende imbarcate clamorose. I giocatori decidono di ricompattarsi e di tirare fuori l'orgoglio. Arriva anche Young che lega subito con Keifer, lega a tal punto che i due decidono di vivere assieme facendo così risparmiare anche un affitto alla società. Piccole cose, piccoli gesti che tanto fanno e tanto dicono. Senza Cole, i minuti del numero 28 diventano 31,5 di media, i punti passano a 22,2 e gli assist a 4,7.
Non ha bisogno di prendersi troppi tiri, dato che la sua percentuale da due, sempre dal dopo Cole, è del 66,7% mentre dalla distanza tira con il 38,9% (14/36). Se in campionato il season high è di 31 punti contro Milano, l'apice lo tocca in Champions segnando 43 punti contro il Banvit ed entrando nella storia della competizione come il giocatore che ha realizzato più punti in una singola partita. Forse è nel dna di questo ragazzo prendersi responsabilità. Non fuggì a sedici anni dall'essere padre, caricandosi sulle spalle tutto il peso che la crescita di un figlio comporta, non è fuggito oggi, caricandosi il peso di una squadra che aveva bisogno come il pane di un ragazzo come lui.
- Luca Maestri -
Comentários