La scelta dell'Mvp del mese di ottobre non è stata per niente facile e, in redazione, le discussioni sono state tante così come i punti di vista, ognuno portatore di validi motivi che hanno reso davvero ostico prendere una decisione.
Se le statistiche mettevano in evidenza giocatori come Curry, autore di un inizio stagione ad altissimo livello, non si poteva non tenere conto dei numeri di Jokic che ha trascinato i suoi Denver in una storica partenza.
Stessa situazione anche per Davis. Ogni volta che si arrivava a quella che sembrava una tribolata scelta definitiva, un nuovo dubbio nasceva a mettere in discussione il tutto.
Fin quando all'unanimità, malgrado il dispiacere di tagliare fuori nomi che avrebbero meritato, si è concordato nel premiare Giannis Antetokounmpo come miglior giocatore del mese di ottobre.
Giannis ha chiuso il mese della vendemmia con 6 gare giocate e una media di oltre 30 minuti, segnando 25 punti, tirando con il 50%, prendendo 14,2 rimbalzi e smazzando 5,7 assist. Statuaria la sua presenza nella partita giocata contro i 76ers, vinta dai Bucks per 123 a 108, dove Anteto ha messo a referto un tripla doppia con 32 punti (record stagionale), 18 rimbalzi e 10 assist, oltre a 3 stoppate ed un eloquente 8/9 ai liberi.
Questi numeri non sono casuali e neanche regali di uno smisurato talento, ma sono frutto di un percorso che il ragazzo greco ha da sempre portato avanti con determinazione ed abnegazione. Non si può capire ed apprezzare completamente il giocatore se non si conosce la sua storia. Giannis nasce in Grecia, il 6 dicembre del 1994, da genitori nigeriani immigrati clandestinamente in Europa. Cresciuto nei sobborghi di Atene, dove una crescente xenofobia cominciava a palesarsi, si è dovuto sin da piccolo dare da fare per aiutare i genitori (venditori ambulanti) a raffazzonare qualche soldo per riuscire a portare a casa la cena.
Tempi non facili per lui e suoi quattro fratelli, ma, nonostante queste difficoltà, nessuno di loro ha mai dimenticato il basket e, anzi, hanno coltivato e portato avanti la passione per questo sport in ogni momento libero della giornata. Riesce ad ottenere buoni risultati e a guadagnarsi un posto nella seconda divisione greca, militando nel Filathlitikos.
Corre l'anno 2012/2013, Giannis gioca 26 partite, tirando da due con oltre il 60%, prendendo 5 rimbalzi con 1,4 assist e segnando 9,6 punti di media. Un ottimo inizio per il diciottenne che si fa notare anche fuori dai confini greci, in particolare dal Zaragoza che lo firma per la stagione sucessiva. Ma Antentokoumpo non vedrà mai la penisola iberica dato che viene scelto al draft dai Milwaukee come 15° scelta al primo turno. E' il 30 luglio quando firma il primo contratto con i professionisti Usa. “The Greek Freak” (così è soprannominato Giannis), comincia la sua avventura nel dorato mondo dell'Nba ma, da quelle sfavillanti luci non si fa corrompere ed abbagliare, ma anzi, trova ancora maggiore determinazione per continuare a migliorarsi e a crescere. A proposito di crescita, non possiamo dimenticarci che la sua altezza è di 211 cm, per 110 kg. Nonostante la sua elevata statura, Giannis ha un'ottimo handball che lo porta ad essere utilizzato anche come guardia o play all'occorrenza. E' un destro naturale capace di utilizzare anche la sinistra, dotato di un esplosività atletica fuori dal comune. Sommando queste citate caratteristiche, i Bucks tendono a farlo giocare, il primo anno, da small forward (77 gare giocate per il 74% da SF e il 25% da PF). Gli anni successivi gli affiancano anche Gary Payton per aiutarlo a trasformalo in un esterno. Nel 2014 giocherà il 32% delle partite da SG, mentre il restante tempo sarà ancora un SF. Nel 2015 l'impiego da SG salirà al 59% ma scenderà vorticosamente l'impiego da ala piccola (1%) dato che per il 40% rimanente il suo ruolo sarà da PG. L'esperimento verrà presto abbandonato e l'anno successivo, complice la sua altezza, si ritorna al classico con un utilizzo pressochè totale da ala.
E' nella stagione scorsa che si compie la trasformazione in PF, ruolo in cui giocherà per il 93% del tempo ( 7% sarà Centro), così come da Ala Grande ha giocato in questo fantastico ottobre.
E' curioso notare come, nei cinque anni da professionista, le sue percentuali siano andate con una chirurgica precisione, via via aumentate in tutti i campi, che esse siano i punti, le percentuali di realizzati, i rimbalzi o gli assist ( ad essere cerusici anche noi, bisogna ammettere che nella stagione appena conclusa, la media assist si è leggermente abbassata rispetto a quella precedente).
Anche in questo caso, i miglioramenti non sono frutti del caso, ma sempre frutti di quella grande determinazione che il giocatore, giorno dopo giorno, mette negli allenamenti e nella vita quotidiana. Vita quotidiana che mai è andata sopra le righe.
Legatissimo alla famiglia, ha aspettato con grande ansia il momento di potersi riunire a loro portandoli tutti negli States. Terzo di cinque fratelli, non ha mai dimenticato le difficili origini, cercando di sostenerli economicamente sin dall'inizio dell'avventura nei Pro. Tra leggenda e realtà alcuni aneddoti legati a questo aspetto, ad esempio quello della grande cavalcata tra il traffico di Milwaukee quel giorno che, prima della partita, decise di fare una capatina in un money transfer per mandare soldi alla famiglia.
Una volta finita la transazione, si è accorto di non avere più denaro a disposizione neanche per il taxi, necessario a farlo arrivare in tempo all'Arena per il match.
Senza perdersi d'animo ha compiuto la scelta più istintiva per un atleta, quella di correre a perdifiato per la città. Un duecentodieci centimetri che sfreccia tra passanti ed auto, non passa certo inosservato, al punto che dei fan che stavano recandosi al palazzetto lo riconoscono e gli offrono un passaggio, increduli di avere in auto un trafelato e sudato giocatore dei Bucks.
Ma questo è solo uno dei molti particolari che raccontano di una persona che non ha perso l'umiltà e che, anzi, ha fatto della sua fortuna la fortuna della sua famiglia ma non solo, dato che Giannis è molto impegnato nel sociale.
Purtroppo, nel 2017, poco prima dell'inizio della stagione Nba, suo padre, colpito da infarto, viene a mancare. E' il 30 settembre. La società libera Giannis da qualsiasi vincolo finchè non se la sentirà di riprendere. E' un duro colpo per il ragazzone greco, che comunque, forte di animo, si sente ancora maggiormente responsabilizzato nei confronti dei suoi cari e si rialza più forte di prima. Più forte e, se possibile, ancora più determinato. E' il 21 ottobre quando scende in campo contro Portland e segna 44 punti che è il suo career high, con dedica al padre.
Ogni estate, ogni giorno, lo passa ad esaltare i suoi punti di forza ma, soprattutto, a migliorare i suoi punti deboli. Tiri piazzati da posizioni diverse da quelle che gli vengono più congeniali, ovvero vicino a canestro o a tre piedi di distanza. Adesso è impegnato nel migliorarsi in quello che è per lui materia oscura, ovvero il tiro da tre. Per il prossimo anno (perchè le cose vanno fatte bene e con calma) vuole essere pronto per colpire anche dalla lunga distanza. E, a quel punto, Antentokoumpo sarà davvero un pericolo per qualsiasi difesa o avversario. Avversari che già ora lo temono o rispettano. Dal canto suo, il Rispetto con la R maiuscola lo da soprattutto a LeBron James, giocatore che è un suo punto di riferimento non solo per le sue fenomenali prestazioni ma, soprattutto, per la capacità che ha di trascinare la squadra e mettere i compagni nella migliore situazione possibile per esprimersi al meglio. The Greek Freak non nasconde il suo sogno di vincere un Anello, e neanche nasconde la possibilità di lasciare la franchigia che in lui ha da subito creduto, per riuscire a raggiungere questo traguardo. Coltiva però la speranza di poter vincere il titolo restando ai Bucks, nell'attesa di qualche altro top player che aggiunga ulteriore competitività. Al momento lui ci mette del suo, la fredda Milwaukee viaggia con uno score di 9-2. E ottobre è il mese che ne ha dato dimostrazione ma, probabilmente, sarà solo uno dei tanti mesi dove svetterà cercando di migliorare i suoi career high che per ora sono di 20 rimbalzi ( vs Wizard, 15/01/2018), 14 assist (vs Nets, 14/03/2016), 5 palle rubate ( 6 volte), 7 stoppate ( vs Bulls, 31/12/2016). In questo mese, qualcosa ha già cominciato a limare, come il record di rimbalzi offensivi ( 9 vs Knicks, il 22) o i tiri tentati, 29, sempre il 22 contro i Knicks. Noi staremo alla finestra, anzi alla tv, pronti a celebrare un nuovo premio a questo ragazzo dal cuore d'oro che viene dato come possibile Mvp.
-Luca Maestri-
Commentaires