Sarà per Marshall Eriksen di How I Met Your Mother, sarà per i lupi, sarà per Kevin (Garnett o Love è uguale), ma a me Minnesota piace. Mi piace la sua pronuncia con slang americano (minneˈzɔta).
Sono anni che sono in rampa di lancio sulla costa Ovest, ma puntualmente il campo li rispedisce nell'oblio, fuori dai playoff e di nuovo a dover puntare su una buona scelta al draft per ripartire l'anno successivo. Due anni fa, però, qualcosa è cambiato, forse è arrivata la scelta giusta, quella tanto aspettata (leggasi dopo).
Partiamo dal coach, Thibodeau è considerato un paladino della difesa, dopo un lungo girovagare come vice-allenatore si afferma per la prima volta, nella stagione 2010/2011, ai Chicago Bulls dove pronti via, miglior record della lega e premio miglior allenatore. Nel 2016 è chiamato a guidare i T'wolves verso la tanto attesa esplosione.
In cabina di regia troviamo un neo arrivato Jeff Teague. A mio parere scelta giusta quella di dar via un Rubio che, pur giocando discretamente, non era quello di cui Minnie aveva bisogno. Con così tanto talento e così poche primavere sulle spalle, questo gruppo va guidato da un play esperto che conosce la lega come le sue tasche, e a mio modesto parere, Jeff è l'uomo giusto. Oltre all'esperienza porta alla causa oltre 13 punti e smazza 7 assist a partita. Dalla panchina, a sostituirlo egregiamente, esce un certo Tyus Jones, classe 1996, che pur conoscendo i suoi limiti lascia giocare i suoi compagni sicuramente più pericolosi con la palla in mano.
A dire la verità, in estate, la coppia Wiggins-Butler non mi entusiasmava per niente. Sia perchè non adoro il primo, sia perchè pensavo che potessero pestarsi i piedi talmente è simile il loro modo di giocare: grandi attaccanti in penetrazione ma tiro perimetrale quasi nullo. Invece il campo mi ha smentito ampiamente, Andrew ha continuato per la sua strada con tanti punti (18), ma poco gioco di squadra (meno di 2 assist a partita); Jimmy dal canto suo, oltre a 22 punti di media, serve 5 passaggi vincenti e raccoglie 5 rimbalzi a partita.Tanta tanta roba. Una piccola menzione anche per Bjelica, che pur vedendo poco il campo si fa sempre trovare pronto, soprattutto quando qualcuno del quintetto alza bandiera bianca, grazie anche alla sua duttilità tattica.
Passando al reparto lunghi troviamo un altro mezzo scarto di OKC che l'anno scorso (e non è l'unico) non è riuscito a dire la sua al fianco dell'MVP mister tripla-doppia. Sto parlando di Taj Gibson, che nello starting five di Minnie sembrerebbe il meno accreditato ad essere un elemento imprescindibile, invece, con la sua quasi doppia-doppia di media (12+8), è uno dei pilastri della corazzata di Thibodeau che, a parer mio, non sarebbe ai piedi dell'olimpo della Western Conference senza il suo apporto.
Ed infine, eccoci giunti alla scelta giusta menzionata precedentemente. Infatti, nel 2015, l'NBA ha riscoperto un ruolo che stava andando via via nel dimenticatoio: il Centro (sì, con la C maiuscola). Ma due ragazzoni, uno che fa tanto rumore con i Tweet e uno con lo swish della retina hanno ridimensionato questo grande valore aggiunto che pochi roster possono vantare. Minnesota, con la prima scelta, pesca Karl-Anthony Towns, per lui parlano i numeri (18+10 da rookie e 25+12 da sophomore con un costante 54% da due ed un 35% abbondante da tre). Towns ha tutto per scrivere la storia della franchigia (dopo i suddetti Kevin) e delle lega. Giocatore dalle infinite opportunità offensive anche se un po' troppo morbido nell'altra metà campo, ma a 22 anni appena compiuti c'è solo da migliorare.
Finito?! Macchè! Manca il sesto uomo, quello che se c'è l'hai buono, quando riposano i big, non te ne accorgi, e Minnesota sembra avere il miglior sesto uomo della lega dal 2000 in avanti. Jamal Crawford. I 10 punti di media non danno il reale valore delle sue prestazioni: spesso e volentieri ne spara 20, e li senti se arrivano dalla panca, mentre altri giorni, vista l'età, si riposa e fa giocare i suoi compagni con la metà dei suoi anni.
Forse mi sono dilungato un po' troppo, ma a me questi lupi piacciono, e a voi?
photo source: nba.com
Comentários