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Philadelphia 76ers vs Boston Celtics. Se il gregario conta quanto il fuoriclasse: il caso Boston.

Gregari:”sono così chiamati i corridori che nelle gare a squadre, soprattutto ciclistiche, hanno il compito di aiutare il proprio capitano durante la corsa e favorirne con tutti i mezzi leciti la vittoria. “ [Definizione Treccani]


Lo sport talvolta ci regala storie in cui i protagonisti non sono i fuoriclasse che fanno sognare i bambini e che incantano le folle di stadi e palazzetti, ma gregari che nell'ombra si sacrificano per la squadra e che solitamente fanno da comparsa, al momento giusto però hanno la volontà, la determinazione e talvolta la fortuna di per poter decidere la partita, perchè, è bene sottolineare, che non esistono campioni che non hanno avuto al proprio fianco dei gregari straordinari.

Caso eclatante in NBA, senza andare troppo indietro nel tempo, fu l'assegnazione del MVP nelle finals 2015 ad Andrè Iguodala, premio meritatissimo per aver saputo limitare ed ingabbiare un certo Lebron James.

Il pluri acclamato Curry avrebbe mai riportato a casa quell'anello senza il contributo difensivo, di quello che da molti addetti ai lavori viene considerato il sesto uomo ideale?

Tornando a noi, quale poteva essere la squadra simbolo della forza di volontà, abnegazione e sacrificio ancora prima del talento in questi Play Off 2018? Ovviamente i Celtics di coach Brad Stevens.

Boston è l'esempio più lampante di chi dopo ogni colpo da KO si rialza più determinato di prima.

Hayward fuori ad inizio stagione? Nessun problema, Tatum e Brown ne approfitteranno per maturare ancora più in fretta.

Irving fuori per i Play Off? Fa niente, Rozier ha le spalle abbastanza larghe per prendere la squadra per mano.

Brown salta gara 1 contro i Sixers? Pazienza, Tatum è più maturo di quanto si possa pensare, infortuni che avrebbero abbattuto qualsiasi franchigia, provate ad immaginare Golden State senza Curry, Green e Thompson!

Ma a Boston, se i “3 violini” non suonano, c'è un certo direttore d'orchestra, all'anagrafe Brad Stevens, che sa riorganizzare la banda e riproporre la stessa melodia vincente, ricorrendo all'uso di giocatori poco utilizzati in regular season, ma che hanno comunque sentito la fiducia incondizionata del coach per tutto l'anno.

Un nome su tutti: ARON BAYNES, mentre la stampa sta focalizzando tutte le attenzioni sulla prestazione maiuscola fornita da Rozier e Tatum, il neozelandese è stato la chiave difensiva delle ultime 2 partite, specialmente in gara 1 contro Philadelphia.

Coach Stevens dice di lui “..è un gran comunicatore, capisce velocemente gli schemi e le coperture giocando con altissima intensità”. A dimostrazione della fiducia che ripone in lui, Baynes è stato impiegato per ben 29 minuti e 17 secondi, un'eternità rispetto alla media dei 18.5 minuti della regular season.

La mossa strategica che nessuno si aspettava è stata quella di lasciare giocare Horford più perimetralmente accoppiandolo difensivamente con Simmons, nonostante durante la stagione si sia ben comportato contro il lungo di Phila, e mettere Baynes a guardia di Embiid.

Differentemente dalle precedenti partite contro i Bucks, dove Boston ha giocato col quintetto piccolo schierando nella starting line up Semi Ojeleye (giovane che meriterebbe un capitolo a parte) e lasciando a Baynes solamente 34 minuti in 3 partite, in gara 1 Stevens è partito con un quintetto grande, impiegando il neozelandese come centro e lasciando fuori l'ala di origini nigeriane.

L'intercambiabilità che Stevens fa di gregari come Baynes e Ojeleye a seconda delle situazioni tattiche, fa di Boston una macchina difensiva perfetta, non a caso il centro neozelandese è il giocatore col rating difensivo più alto dell'NBA (97.0).

Gregari che a referto non portano mai grandi numeri, ma nei parquet infuocati della post season intensità e motivazioni spesso contano più delle statistiche, in una frazione di secondo una palla recuperata, una stoppata o una giocata difensiva possono cambiare l'inerzia della partita, e spesso e volentieri queste giocate decisive vengono da giocatori che non ti aspetti, dalla forza di volontà di chi sa che deve dare sempre qualcosa in più per colmare quel gap tecnico quando ti trovi di fronte a fuoriclasse del calibro di Antetokounmpo, Simmons ed Embiid.

E' bastata solamente una partita per capire che questa serie sicuramente ci regalerà tantissime altre emozioni e protagonisti magari inaspettati, ma nonostante il pronostico sia decisamente a favore di Philadelphia, basterà il talento ad avere la meglio sull'organizzazione e sulle motivazioni dei ragazzi di Stevens?

photo source: sportingnews.com


- cinixxx -



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