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Pre Season Los Angeles Lakers 2018

Il bilancio della preseason giallo-viola non è di quelli entusiasmanti, con la sconfitta nel derby con i Clippers il record se pur effimero recita 1-3. Andiamo ad analizzare cosa ha funzionato e cosa no, in questo inizio e capire se ci sono margini di miglioramento nel breve,medio o lungo periodo.



Chi sale


Lebron James: Se pur a scartamento ridotto, giocando  solo tre gare e con minuti contingentati, il re ha fatto subito vedere buonissime cose. Il giocatore non si discute, l’atteggiamento verso l’ambiente e i compagni è di quelli da leader e da chi ha sempre una parola giusta nei momenti di difficoltà. Elogi per tutti fuori dal campo e disponibilità a fare da mentore. Poi sul parquet solite giocate di intelligenza e forza atletica strabordante.

Rajon Rondo: Quando comanda l’attacco, tutto sembra facile e te ne accorgi perché vedi segnare canestri che con lui sembrano facili, ma con altri poi risultano impensabili, una mente al servizio della squadra. Un Leader che non ha paura di niente e che vuole giocarsi di nuovo una stagione ad altissimo livello. Nel tiro da treè stato il migliore di tutti e questa è una notizia clamorosa, sicuramente le percentuali scenderanno, ma non cambierà il giudizio su un giocatore nato per far giocare bene i compagni.

Josh Hart: Si è preso il quintetto dopo una partita, per poi restituirlo nella gara di stanotte a Kcp. Un giocatore a tutto tondo, capace di difendere sia sul suo uomo sia cambiando con avversari più grossi di lui. Un campione in penetrazione e un tiro da tre semi affidabile. L’MVP della summer league non è un caso e Josh ha voglia di emergere sempre di più.

Brandon Ingram: Con Lebron si trova molto bene, il prescelto lo cerca e lui si fa trovare, nella gara con Sacramento poi mette in scena una serie di soluzioni offensive da vero fuoriclasse, in difesa grossi problemi sui cambi che lo portano a commettere tanti falli mentre sulla palla e sulla verticalità sta dimostrando di essere molto affidabile. Il suo limite è quello di voler sempre dimostrare di essere all’altezza della maglia che indossa e questo lo porta a strafare e fare errori evitabili, 21 anni però sulla carta di identità fanno credere che si può aspettare e far crescere, le basi per diventare un campione ci sono tutte.


Chi rimane stabile


Javale McGee: Forse poteva anche stare nella parte superiore, ma la sua gara contro Sacramento è stata veramente scadente come spesso lo è la sua difesa sul big man avversario, molto bene sul pick and roll e sulle stoppate in aiuto. Dipende da Rondo o da un giocatore che possa innescarlo, altrimenti risulta inutile in attacco e poi deprimendosi non da niente anche in difesa. Sicuramente un inizio incoraggiante.

Kyle Kuzma: Provato da centro con esiti pessimi, si sbatte ci prova ma non riesce ancora a trovare il suo basket. Prima in second unit poi in quintetto per due volte di fila, punti nelle mani ne ha, 15 sempre e comunque, da lui ci si aspetta sempre troppo anche per gli allenamenti estivi con Kobe Bryant. Per adesso siamo nella norma, non abbiamo visto alcun miglioramento che a mio avviso ci saranno nel corso della stagione.

Michael Beasley: Ultima partita veramente buona anche dal punto di vista difensivo,  sembra che si stia inserendo bene nel sistema, bloccato solo da problemi fisici. Vera sorpresa.


Chi scende


KCP: Sicuramente la nota dolente dell’inizio stagione, non ne azzecca una da tre punti, suo punto forte, in difesa un telepass e in attacco oltre alla tripla, se non attacca il ferro in campo aperto, è completamente inutile. Deve svegliarsi, altrimenti Hart giocherà molto più di lui.

Lance Stephenson: Un pazzo totale, non giocatore fuori controllo capace di farti una giocata offensiva di buon livello e nell’azione dopo evitare totalmente di difendere concedendo un lay-up da promozione. Incontrollabile e pericoloso per l’esisto di un sistema. Amato dai compagni e tifosi,  ma fino a quando?

Zubac: Lontano parente di quello che si è visto due anni fa, eppure abbiamo bisogno di lui per mettere un corpo contro centri grossi. Deve giocare di più ma tutto dipenderà da lui e dal suo rendimento

Walton: Si ci metto anche l’allenatore, siamo solo in preseason ma le lacune viste sembrano difficilmente colmabili, insistere con i cambi difensivi su tutti quando non si ha il materiale giusto potrebbe essere deleterio, aggiungo che il sistema “nuovo” che prevede giocatori che attaccano tutti il canestro non ci convince nell’epoca del tiro da 3 esasperato. Rotazioni ancora da trovare e tanta confusione. A sua attenuante segnaliamo l’assenza di LonzoBall, che potrebbe cambiare molto l’esito del suo sistema sui due lati del campo e ovviamente il tempo. Lavoro iniziato da poco e che andrà valutato con attenzione tra qualche mese.

Nel complesso se è vero che il record è negativo, bisogna anche ammettere che non hai mai finito una partita con il quintetto base, quindi non perdiamoci in isterismi e prepariamoci ad una stagione entusiasmante. Prossime due uscite contro i campioni del mondo dove vedremo forse una prova generale concreta con il roster al completo. Non ci resta che aspettare e capire se si è imboccata la strada giusta o ancora siamo indietro non solo a Golden State, ma a squadre più rodate come Houston, Utah e anche la stessa Okc. Il campo come al solito esprimerà il verdetto.


photo source: SB Nation


-Rossi Roberto admin di Lakers Life-

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