“When you work with these people with this smile everything is easier”
Siamo alla vigilia del campionato del Mondo 3x3 femminile e la frase sopra è della nostra Coach Angela Adamoli. Per ora, leggiamola, facciamola nostra e mettiamola da parte, che ci tornerà utile tra un pò. Ciò che invece non ci torna utile è la scienza e, nello specifico, quella dei numeri. Ci è sempre stato detto che la matematica non è un'opinione. Eppure, dopo aver visto le ragazze lo scorso mondiale, dopo averle viste nelle Word Series di Torino appena disputate, non capiamo come 3x3 possa dare come risultato un numero che è tendente all'infinito. Si, infinito. Infinito come il sacrificio di questa squadra, infinito come la passione che ci mettono ed infinite come le emozioni che regalano. Siamo stati nella splendida Piazza San Carlo, a Torino, dove si è giocata la tappa della Word Series e, da spettatori, abbiamo avuto modo di condividere con altri tifosi le sensazioni. Alcuni, erano occasionali che passavano di li per caso, altri erano giunti apposta ma, tutti, sono stati colpiti e trascinati dalla grinta e dall'energia che le azzurre hanno messo in ogni partita. Eppure, erano reduci da una dieci giorni di allenamenti intensissimi, come la stessa Adamoli ci conferma a fine torneo, dove le abbiamo chiesto quali considerazioni possa avere tratto “sono contentissima della preparazione fatta in funzione di Amsterdam, che era l'obbiettivo di questa dieci giorni di Torino, terminata con questo torneo di altissimo livello. Sono soddisfatta di essere arrivata in finale, contro la Francia che incontravamo per la prima volta in una partita ufficiale perdendo si la partita ma, come dico sempre, le Finali le possono perdere solo chi le gioca. Abbiamo battuto la Serbia, abbiamo battuto gli Usa che avevano fatto delle gran partite e che, sono pur sempre gli Usa. Si, abbiamo fatto degli errori in finale ma questo secondo me, nel negativo è positivo perchè, questi errori ci serviranno per capire su cosa dobbiamo ancora lavorare. Io non ci sto mai a perdere ma in questo caso sono serena, una sconfitta arrivata contro una squadra che è venti giorni che si allena assieme e che è un po' più avanti di noi nella preparazione. Abbiamo giocato le partite decisive sotto un sole cocente, tra l'una e le due, come anche le nostre avversarie alle quali, anche se hanno avuto una mezz'ora in più di riposo, dobbiamo dare merito che hanno giocato una finale perfetta, non sbagliando niente. Noi non abbiamo difeso, non abbiamo segnato (sorride ndr), giusto che vincano loro“. Noi siamo semplici spettatori e da tali valutiamo, non conoscendo altre dinamiche. Ciò che abbiamo visto è una squadra che partiva spesso subendo nel punteggio ma che, dopo pochi minuti carburava finendo in un crescendo che tramortiva gli avversari con azioni spettacolari. D'Alie, Filippi, Rulli e Ciavarella sembravano ingranaggi di un meccanismo unico, con una grande empatia tra loro e forte senso di squadra.
Ed ora, la Word Cup è alle porte e la sorte non ci ha sorriso, inserendoci in un girone davvero ostico. “ci aspetta un girone veramente di ferro, con la Russia finalista dello scorso mondiale, la Nuova Zelanda qualificatosi dal pre olimpico che è una squadra grande, grossa e... forte. Poi l'Ucraina che ben conosciamo avendoci sconfitto agli Europei e l'Indonesia. A questi livelli e con questi team, diventa importantissimo la cura dei dettagli”. A proposito di dettagli, ce n'è uno che ci riempe d'orgoglio. Siamo i Campioni del Mondo in carica. Bello, fantastico e raro nell'Italia di oggi. Quello che per noi è orgoglio, per le avversarie è motivazione “ tutti ci aspettano al varco, per esempio oggi la Francia era contenta (molto più che contenta, aggiungiamo noi) perchè hanno battuto i campioni del mondo. Noi sentiamo una grossa responsabilità ma anche un altrettanto grosso orgoglio perchè vincere un campionato del mondo non è affatto facile. Voi che ci avete seguito tanto (e qui orgogliosi lo diventiamo noi) conoscete il duro lavoro che c'è dietro e non è che si vince per caso o per fortuna. Adesso ci conoscono e perciò abbiamo provato a lavorare ancora di più, ancora più duramente” . Chi le ha viste all'opera in palestra, non può che confermare quanto detto dalla Coach, le ragazze si sono sottoposte ad un training durissimo ed intenso ma, “When you work with these people with this smile everything is easier”. Ed in palestra il buonumore era tanto quanta la fatica ed è impressionante come le quattro ragazze siano state spalleggiate e spronate da altrettante convocate che ben sapevano che non avrebbero giocato il mondiale. Anche alle Word Series erano in prima fila a tifare le compagne, sorridenti ed acciaccate perchè, davvero sono stati giorni duri. E un po' delle vittorie saranno anche merito di Barberis, di Carangelo, di Tassinari e di Zampieri. Anche Angela ci tiene a dare loro il giusto tributo dato che è raro trovare una così alta professionalità. “sono state tanto belle da stupire. Io cerco sempre di chiamare le persone prima delle giocatrici ed è una bella soddisfazione accorgersi di avere fatto delle scelte giuste. Sono stati dieci giorni meravigliosi, grazie anche e soprattutto a loro quattro che, nei momenti difficili, sono state super. Ci siamo allenate anche sei ore al giorno e loro, anche se acciaccate, infortunate, non ne volevano sapere di mollare perchè, sostenevano, dobbiamo allenare le nostre compagne per il mondiale”. Ed ecco, che allora, si capisce il perchè, in un post su facebook, Angela scrive “When you work with these people with this smile everything is easier”. Ed ecco che, allora si capisce l'energia che le ragazze mettono in campo, che si capisce quell'energia che creano e che sanno trasformare in entusiasmo per il pubblico. Mentre parliamo, il caldo è ancora torrido, il torneo è finito e la gente lascia il campo. Tra loro, molti ragazzini e bambini. Viene naturale guardare i loro occhi felici, occhi di chi si è divertito e, magari, sogna di poter essere un giorno loro i protagonisti. “io consiglio sempre di credere nei Sogni, lo sport non è scontato e se uno ci mette dedizione, impegno, alla fine il lavoro paga. Poi si vince, si perde, questo fortunatamente è lo sport. Ma, se si hanno dei grandi obbiettivi, dei grandi sogni, bisogna lavorare e pensare in grande. I sogni sono alla portata di tutti...” e per un attimo, istintivamente, la memoria torna al precedente mondiale...”noi non siamo le più grosse, non siamo le più forti ma non molliamo mai”. ...ma, se si hanno dei grandi obbiettivi, dei grandi sogni, bisogna lavorare e pensare in grande. I sogni sono alla portata di tutti...” e...Tokyo? Possiamo mettere questa città tra i grandi sogni? “bisogna avere obbiettivi massimi e le Olimpiadi sono il sogno più grande...” Ci lasciamo con il Grande Sogno, perchè i sogni si fanno di notte, quando si riposa. Ora è tempo di essere svegli e vigili che Amsterdam è alle porte. Cominceremo il 19 giugno, alle 11.45 contro la Nuova Zelanda e alle 14.15 contro l'Ucraina. Un giorno di riposo e poi in campo il 21 alle 11.15 contro la Russia e alle 14.15 contro l'Indonesia. Giulia Ciavarella, Rae Lin D'Alie, Marcella Filippi e Giulia Rulli...noi saremo in campo con voi e state sicure che, comunque vada, per noi avete già vinto!
- Luca Maestri -
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