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We (l)Ike Udanoh!

Dopo quattro giornate ed un mese di campionato, possiamo trarre le prime valutazioni e farci un'idea sulle squadre e sui giocatori. Ovviamente il campionato è lungo e le statistiche avranno modo di essere ribaltate ma alcuni giocatori hanno avuto già la capacità di mettersi in evidenza. Per esempio, Ledo di Reggio Emilia viaggia ad una media di 26,8 punti a partita mentre Krubally assicura a Pistoia una media di rimbalzi superiore ad 11 a partita.

Se ad Avellino Cole (7,3 assist) la passa a Costello, abbiamo praticamente due punti certi, dato che l'ala irpina tira con l'83% (22/27). Tralasciamo Milano che con il suo James che è capofila della seria A per quanto riguarda il +/- (19,5) per andare a guardare le statistiche sulla valutazione. Una lotta serrata a tre, con il già citato Ledo ad occupare la seconda piazza con una media di 24,3, tallonato da Green (che con un tale cognome così non può che essere tra le fila di Avellino) a 24. Entrambi si sono avvicinati dopo la quarta di campionato a quello che è stato il dominatore assoluto di questa classifica, ovvero Ike Udanoh che, con il suo 25 netto, guarda dall'alto tutta la serie A, per la gioia dei tifosi canturini.

Come anche dalle statistiche si evince, Udanoh è un centro. Alto 202 cm, nato a Detroit lo 08/02/1989 e perciò nel pieno della sua maturità cestistica, ha iniziato la carriera in Ncaa con Liu-Brooklyn, dove ha militato per due anni prima di passare al Wayne State (Ncaa 2) e dove è rimasto per tre anni, dal 2009/2010 al 2011/2012 (l'ultimo anno ha chiuso con una media di 16,7 punti e 9,3 rimbalzi). Passato ai professionisti, ha giocato scampoli di stagione in Uruguay, in Qatar ed in Austria, prima di trovare evidentemente buona dimora nel campionato finlandese, nel quale è rimasto per tre stagioni indossando le casacche dei Bisons (primo e terzo anno) e degli Honka. In terra lappone ha disputato in totale 72 partite, con una media di 12,1 punti e 10 rimbalzi, superando abbondantemente la soglia del 50% dal campo e con oltre il 70% ai liberi. Finisce l'esperienza con i Bisons nel 2016 e, nello stesso anno si trasferisce a Ferrara (A2), dove gioca 6 partite con 16,2 punti a gara e 11,8 rimbalzi, mantenendo sempre medie altissime sia dal campo (62,5%) che dai liberi (68%). Terminata l'esperienza in terra estense, sempre nel 2016 chiude la stagione con Mantova disputando quattro gare e segnando 12,5 punti a partita con 10,5 rimbalzi e ascrivendo nel proprio curriculum un 71% al tiro ed un 6/7 ai liberi. Con la curiosa doppia esperienza nelle due città che fanno dei cappellacci di zucca un proprio vanto, termina la stagione e saluta il Bel Paese per approdare dai cugini d'oltralpe, all'Hyeress-Toulone. Stagione per lui non indimenticabile, dove gioca 29 gare ma sporcando le sue statistiche con un 5,6 punti di media e 5,3 rimbalzi. Le percentuali di tiro si abbassano al 46,7% e anche nei liberi trova soltanto un misero 57,5%. A suo discapito, l'aver militato in società che riuscì a vincere solo 11 delle 34 partite in stagione e che si salvò per il rotto della cuffia. Nel 2017/2018 passa all' Astana, in Kazakistan, avendo così modo di partecipare alla Vtb league. Chiude la stagione con sole 7 gare durante le quali mette a referto una media di oltre 10 punti e 5 rimbalzi. Una carriera quella di Ike non certo di primo piano, se ci si limita a guardare le referenze delle squadre in cui ha militato ma, che chiudono il cerchio di una figura non alla ricerca dell'evidenza ma molto sobria e poco incline alla spettacolarizzazione. Acquistato già a giugno, da Cantù, ne diventa subito il capitano e, in campo, nella buona e nella cattiva sorte, non si nasconde e da l'esempio e la carica agli altri con dedizione e professionalità. Pur non essendo altissimo come centro, compensa la mancanza di cm con il fisico e l'atletismo e con quella che, in campo, è la sua passione, ovvero la difesa. Fuori dal campo ama l'arte e si considera artista, così come apprezza il mangiare bene. Non particolarmente amante, invece dei social dato che pur possedendo account vari non risulta particolarmente attivo, almeno pubblicamente. Probabilmente, parte del merito delle sue prestazioni, vanno oltrechè ad un, per ora, idilliaco rapporto con il coach, anche alla città che gli permette di vivere con tranquillità la sua vita al di fuori del campo, dandogli l'opportunità di passeggiare tranquillamente ed apprezzare tutto ciò che la provincia comasca può offrire. Insomma, quella di Udanoh è una figura tutta da scoprire, dalle evidenti potenzialità finora mai emerse. Chissà che a ventinove anni, abbia finalmente trovato la situazione ideale per dimostrare il proprio valore e farsi conoscere e scoprire da un pubblico ormai incuriosito dalle sue prime prestazioni.

photo source: laprovinciadicomo.it

-Luca Maestri-

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