Seconda partita del mondiale per gli azzurri.
Dopo l'ottimo esordio contro le Filippine, andiamo a vedere come è andata contro l'Angola.
ITALIA vs ANGOLA 92 - 61
Coach Meo Sacchetti sceglie il medesimo quintetto visto contro i filippini e quindi con Hackett, Belinelli, Datome, Gallinari e Biligha.
Parte forte l'Angola che trova due canestri consecutivi con l'ex Virtus Moreira.
L'Italia con 5 punti consecutivi di Gallinari trova il primo vantaggio ma l'Angola c'è.
Ci pensa quindi Biligha a suonare la carica e gli azzurri, sfruttando diverse palle perse dagli africani, scappano sul 16 a 8 dopo poco più di 5 minuti di gioco.
Nella seconda parte del quarto è Belinelli a trainare l'Italia che incrementa il vantaggio e chiude il primo quarto in vantaggio sul 25 a 11.
Tanti errori da ambo le parti in avvio di secondo quarto ma l'Italia riesce ugualmente ad incrementare il vantaggio ed una tripla di Gentile regala il 33 a 15 azzurro a 5 minuti dall'intervallo.
Gli azzurri in un amen raggiungono e superano i 20 punti di vantaggio e vanno all'intervallo sul 44 a 21 con un Belinelli ad 11 punti.
Nel terzo quarto l'Italia decide subito di chiudere la pratica Angola e con un 15 a 7 di parziale in 5 minuti firmato da Hackett, Datome e soprattutto da Belinelli (già a quota 17 punti) vola sul 59 a 28.
Sacchetti decide quindi di dare spazio principalmente alle seconde linee che amministrano molto bene i 30 punti di vantaggio.
All'ultima pausa l'Italia comanda senza problemi sul 70 a 42.
Nell'ultimo quarto è garbage time totale con gli azzurri che sono guidati dal migliore Jeff Brooks di sempre in azzurro ed autore una doppia doppia.
Il risultato finale è 92 a 61 per l'Italia che resta quindi a punteggio pieno e si qualifica alla seconda fase.
Per l'Italia migliori in campo Belinelli con 17 punti, Hackett con 11 punti e Brooks con una doppia doppia da 11 punti e 11 rimbalzi.
Bene anche Abass con 11 punti ed i vari Datome, Gallinari e Tessitori tutti con 8 punti.
Per l'Angola discreta prova solo di Moreire con 15 punti e 8 rimbalzi.
-Raffaele Zocchi-
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